mercoledì 18 gennaio 2017

Recensione: Un uomo solo di Christopher Isherwood

Cari lettori, vi è mai capitato di leggere un libro al buio? A me si. Il mio fidanzato mi ha regalato per Natale, uno di quei libri che si possono acquistare alla Feltrinelli, detti proprio libri al buio. Perché? Semplice: la copertina è celata da una carta regalo color neutro che a sua volta è chiusa con uno spago e al si sopra di essa sono riportate poche parole che ci danno degli indizi sul tipo di libro che stiamo per scegliere. Insomma ci si lascia guidare dall'istinto. Appena l'ho avuto in regalo ho fatto i salti di gioia e l'ho scartato immediatamente. Cosa ci ho trovato? "Un uomo solo" di Christopher Isherwood.


Titolo: Un uomo solo 
Titolo originale: A single man
Autore: Christopher Isherwood
Anno di pubblicazione: 1964
Editore: Adelphi
Pagine: 149
Prezzo: 16,00 euro
Citazione preferita: "Lascia che ti dica una cosa Kenny. Non posso parlare per  gli altri, ma per quel che mi riguarda nulla mi ha fatto diventare saggio. Certo, siccome alcune cose mi sono già capitate, quando si ripresentano mi dico: ci risiamo. Ma non mi pare di nessun aiuto. Secondo me, io semmai sono diventato più stupido, anzi divento sempre più stupido: è un fatto."
"Senza scherzi professore. Non dice sul serio, vero? Non si sente più stupido di quando era giovane?
"Molto, ma molto più stupido"
Trama: George è un professore universitario inglese, non più tanto giovane che vive in California. In questo romanzo sono descritte le sue altre 24 ore senza Jim, il suo compagno morto in un incidente stradale. La sua giornata passa tra i sospetti dei vicini, la consolante vicinanza di Charlotte, la rabbia contro i libri letti per una vita ma ormai inutili e il desiderio per un corpo giovane appena intravisto, ma che forse è troppo tardi per toccare .




Probabilmente se non mi fosse capitato per caso tra le mani non avrei mai letto questo libro o difficilmente lo avrei fatto perché (ahimè) ne ignoravo l'esistenza. Appena ricevuto in regalo e ammirato la copertina (quelle dell'Adelphi sono tutte meravigliose), mi sono subito informata sul romanzo e sull'autore. Isherwood è uno scrittore affascinante, un inglese trasferitosi a Berlino, che ha soggiornato in Cina ed è emigrato in America. Il suo romanzo è uno dei più importanti della letteratura omosessuale e chi può scrivere di diversità e della realtà gay se non uno che ne fa parte?Isherwood, infatti, fu legato inizialmente al poeta britannico Auden (che poi divenne il suo migliore amico) e poi trascorse tutto il resto della sua vita con il pittore Don Bachardy.

Il romanzo è molto interessante e spinge a diverse riflessioni. Prima di tutto un uomo può vivere nella solitudine più assoluta? Può ricominciare la sua vita da zero dopo aver perso l'amore della sua vita?  Beh, George non lo sa, ma ci prova. Prova a vivere di nuovo dopo la scomparsa di Jim che gli aveva riempito l'esistenza con il suo amore e la casa con i suo animali, che poi George ha deciso di dar via dopo la sua scomparsa. Tutto ciò, però, non è semplice perché tutto gli fa pensare a lui. Dalla colazione la mattina, al silenzio intorno a lui e soprattutto le domande dei suoi vicini, che continuano a chiedergli che fine ha fatto il suo compagno e George si ostina a rispondergli che è andato via, che è tornato dalla sua famiglia. 

George è attorniato da figure che vengono solo abbozzate e presentate come delle istantanee che invece di palesarsi si sbiadiscono sempre di più. Charlotte, l'amica della coppia, disperata per via della sua separazione e dei figli che la fanno impazzire e che cerca sempre consolazione tra le braccia di George. Ma il protagonista del romanzo pensa che la consolazione non esista, che sia soltanto qualcosa inventato dagli scrittori e dagli autori di canzoni, per spingere le persone a credere nei sentimenti come l'amicizia e l'affetto. C'è poi l'ex compagna di Jim, che prima George odiava perché  costituiva un vero e proprio ostacolo per la sua felicità con il suo fidanzato, ma adesso prova solo pietà per lei, immobile in un letto di ospedale e prossima alla morte. Infine ci sono gli studenti di George, tutti diversi tra loro, tutti poco interessati alle parole del loro professore. Tranne Kenny, lui è diverso e George lo sa, ma lo scopre soprattutto quando se lo ritrova accanto a lui seduto al bar che si trova nei pressi di casa sua. Il professore e l'alunno: cosa c'è di più erotico? George e il suo giovane amico si ubriacano, si lasciano andare, fanno il bagno nudi e si ritrovano nello stesso letto, a casa del professore. Sarà un nuovo inizio? George non lo sa, ma sicuramente è una splendida conclusione per la sua ennesima giornata senza Jim.


La prima cosa che ho scoperto di questo romanzo è che da esso è stato tratto un film con protagonista Colin Firth, il mio attore preferito e per questo sicuramente lo vedrò. Questa cosa l'ho trovata un vero segno del destino e credo che l'istinto del mio fidanzato l'abbia portato a scegliere il libro adatto a me. Molti lettori ritengono che questa di Isherwood sia un'opera sulla diversità, ma io non sono d'accordo. Chi siamo noi per dire che qualcuno è diverso? Io sono del parere che la diversità esiste solo perché l'abbiamo creata noi, pensando che l'orientamento sessuale, quello politico o il colore della pelle conti qualcosa o abbia un peso diverso nella nostra vita. Sono convinta invece del fatto che la diversità esiste perché l'abbiamo creata noi e che non cesserà di esserci fino a quando continueremo a darle importanza.

Detto questo, leggete questo libro che vi condurrà sulla strada della riflessione e a cui attribuisco 4 penne, perché è assolutamente da LEGGERE!



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