lunedì 23 ottobre 2017

Cosa accade quando un'appassionata di libri legge per la prima volta Harry Potter

Cari amici, è da un po' di tempo che non aggiorno il mio blog, questo non perché abbia messo da parte la mia incredibile passione per i libri, ma per un motivo molto semplice: ho cambiato vita. Sì, è proprio così. Da due settimane a questa parte mi sono trasferita a Mantova dove insegno storia e letteratura italiana presso un istituto superiore. Come potete immaginare non è semplice abituarsi ai nuovi ritmi, ad una città completamente diversa dalla quella in cui sono nata e cresciuta ed infine al grande impegno che la carriera da docente comporta. Nonostante ciò, i libri sono ancora il punto fermo della mia vita, non ne ho potuti portare molti con me, ma sicuramente con la complicità di Libraccio, ne acquisterò tanti altri. Uno dei romanzi che ho messo in valigia è quello che stavo leggendo prima di ricevere la "chiamata" che ha portato una ventata d'aria fresca alla mia vita, si tratta di "Harry Potter e la pietra filosofale" e, come potete immaginare, ad esso sarà legato uno dei ricordi più belli della mia esistenza. Devo ammetterlo, ho visto tutti i film del maghetto più famoso del mondo, ma non avevo mai letto i libri dai quali erano tratti. Già so che molti inorridiranno di fronte a questa mia affermazione, perché un'amante della lettura non può non aver mai letto un capolavoro come quello della Rowling ed io non posso che ammettere che avete ragione. Ho appena terminato la lettura del primo volume di Harry Potter e posso dirvi che mi sembra davvero di aver lasciato un amico tra quelle pagine. Un amico che mi ha dato la forza e il coraggio di affrontare una svolta, una situazione difficile e che ancora mi è di esempio, perché se Harry è riuscito ad affrontare e sconfiggere Voldemort anche io posso farcela. Posso resistere lontana dalla mia città, dai miei amici e dai miei cari ed anche i bambini, i ragazzi e gli uomini di tutto il mondo potranno far crollare le loro paure e affrontare le sfide che più temono con coraggio e determinazione. "Harry Potter e la pietra filosofale" è uno di quei libri che capita al momento giusto e pure io non pensavo potesse conquistarmi così tanto. Il motivo di ciò è semplice, ero convinta che i romanzi scritti dalla penna della Rowling fossero adatti ad un pubblico più giovane e che fossi ormai troppo avanti con l'età per leggerlo. Senza contare che già conoscevo tutta la storia, avendo visto i film davvero innumerevoli volte. Invece no, mi sono sbagliata e sono davvero contenta di aver dato una possibilità a questo romanzo. Non  è solo il mondo fantastico di Hogwarts ad avermi impressionata, ma i sentimenti reali e autentici provati dai suoi protagonisti, come l'amicizia, la fedeltà, il coraggio e la fiducia nel prossimo e via discorrendo, che costituiscono un esempio positivo per le nuove generazioni. 



Insomma è proprio vero che i libri non smettono mai di insegnarci qualcosa, anche quando ormai crediamo di essere maturi, forti e indistruttibili, arriva sempre un momento in cui abbiamo bisogno di una "lezione" che ci aiuti a conoscere la nostra parte più profonda, i nostri limiti, ma soprattutto le nostre possibilità. Harry mi ha portato tutto questo, mi ha guidata con la sua magia verso una nuova esperienza, mi ha permesso di guardarmi dentro e di poter urlare: io ce la posso fare. 

Un libro ti cambia la vita se si è pronti a farsela cambiare.

Un abbraccio dalla vostra Contessa ormai mantovana.
A presto.

domenica 1 ottobre 2017

[Recensione]: Mary Shelley e la maledizione del lago di Adriano Angelini Sut

Cari amici, qualche settimana fa sono stata contattata dalla Giulio Perrone editore per recensire una biografia della famosissima autrice di Frankestein: Mary Shelley. Io non ho ancora letto l'opera maggiore di questa scrittrice, ma sono sempre stata curiosissima di conoscere la vita dei personaggi storici e noti, figuriamoci se non morivo dalla voglia di immergermi completamente nella storia di una donna così importante. Dopo aver letto questa biografia, non posso non affermare di essere stata contentissima di aver ricevuto una copia di quest'opera e non finirò mai di ringraziare la casa editrice per avermi fatto scoprire la straordinaria Mary Shelley. Pronti a scoprire qualcosa di più su questo libro? Ecco la scheda. 



Titolo: "Mary Shelley e la maledizione del lago"
Autore: Adriano Angelini Sut
Data di pubblicazione: 28 Settembre 2017
Casa editrice: Giulio Perrone editore
Pagine: 200
Prezzo: € 14,00
Trama: Un marito infedele, quattro figli morti prematuramente, una sorellastra come nemica e lo spettro di una madre, che si è sempre battuta per i diritti delle donne. La biografia di Mary Shelley è costellata da tutti questi elementi e la storia raccontata da Adriano Angelini Sut è quella di una donna che nonostante le mille avversità non ha mai smesso di rialzarsi e di affrontare la vita di petto. 

Recensione

Se non fossi certa che "Mary Shelley e la maledizione del lago" racconti la vita della famosa autrice di Frankenstein, avrei creduto che si trattasse di un romanzo pieno di colpi di scena, di sorprese e di sciagure. Ed in effetti è proprio questa la vita di Mary Shelley, nata dal filosofo William Godwin e dalla scrittrice Mary Wollstonecraft, che già in fasce subì la sua prima sventura: sua madre morì dopo averla data alla luce. Mary crebbe con suo padre e la sua sorellastra Fanny (figlia della Wollstonecraft avuta da una relazione precedente), ma poi ebbe anche una matrigna di nome Mary Jane, la quale aveva occhi solo per i suoi figli legittimi, mentre intratteneva rapporti pessimi con le figliastre, soprattutto con Mary. La prima svolta nella vita della scrittrice si ebbe in seguito all'incontro con Percy Shelley, che iniziò a frequentare casa Godwin perché seguace di suo padre. Shelley aveva sposato una sedicenne di nome Harriet da cui aveva avuto un figlio ed un altro era in arrivo, quando si innamorò perdutamente di Mary e decise di scappare con lei. La cosa scioccante, però, è che Mary e Percy non solo fecero organizzare a Jane (la sorellastra di Mary), la loro fuga, ma la fecero vivere con loro per anni ed anni. Ho utilizzato l'aggettivo "scioccante", perché, Percy non era certo uno stinco di santo: aveva lasciato sua moglie incinta per Mary, faceva gli occhi dolci a tante donne e soprattutto ebbe sempre un rapporto molto stretto con Jane (che cambiò poi nome in Claire), tanto che probabilmente durante il soggiorno dei tre a Napoli, dalla relazione adulterina di Percy e Jane nacque una bambina di nome Elena Adelaide, morta prematuramente. Non si sa se questa storia sia vera, la Shelley non la confermò mai, ma sicuramente è molto verosimile. Quello che si può di certo notare in questa biografia è che Mary fu una donna molto forte, perché nonostante le numerose sofferenze che dovette affrontare nella sua vita (la morte di 4 figli, il suicidio della sorellastra e i tradimenti di Percy), si rialzò sempre, prendendo esempio da sua madre: una donna coraggiosa che aveva scritto "La rivendicazione dei diritti delle donne", la prima opera femminista al mondo. Mary Wollstonecraft, fu una presenza importante nella vita della figlia. Infatti fu proprio sulla sua tomba di St. Pancras che Mary non solo baciò per la prima volta Percy Shelley, ma si riscoprì scrittrice attraverso la sua spiccata immaginazione:

"La solitudine è stata la maledizione della mia vita, cosa avrei fatto se non avessi avuto l'immaginazione come compagna? Forse mi sarei umiliata fino alla morte, o ... ma nei miei sogni, i miei fulgidi sogni splendenti come il sole. Popolarono sempre quel cimitero in cui così giovane ero costretta a vagare".

Ho già detto tanto e non voglio soffermarmi ancora sui punti salienti della vita di quest'autrice perché vorrei che li scopriste voi, così come li ho scoperti io leggendo questa biografia. Voglio lasciarvi però con alcune righe che Mary scrisse alla morte di Percy (annegato durante una tempesta mentre era a bordo di una barca), l'uomo che la rese l'essere più felice, ma anche il più infelice di questa terra, e di cui Mary conservò il cuore nel cassetto della sua scrivania per ben 30 anni, fino alla sua morte. 

"Colpa mia, colpa mia, ahimè fu la sola e svanita
con il bagliore rossastro dell'ultimo sole estivo
persa in quella profondità in cui ha immerso il suo capo
la mia colpa, la mia vita, e speranza, insieme volarono via.
Ora, vagabonda; non cerco più una dimora
il cielo una cripta, l'Italia una tomba".


Giudizio



Attribuisco ben 4 penne a questa biografia ben curata in tutti i suoi particolari, che vi consiglio caldamente di leggere per scoprire l'incredibile donna che era Mary Shelley ed  i motivi per i quali ritengo che sia un modello da seguire in un'epoca come la nostra, in cui i diritti per cui il sesso femminile ha tanto combattuto in passato, sono stati calpestati senza alcun ritegno. 


Un abbraccio e a presto
La vostra Contessa